È illegittimo per difetto di sottoscrizione l’accertamento tributario notificato al contribuente in modalità tradizionale, ossia cartacea, se lo stesso riporta solo la dicitura atto firmato digitalmente ed è assente della firma autografa del funzionario.
In primo piano
I contratti di affitto a canone concordato, introdotti dall’articolo 2, comma 3, della Legge 9 dicembre 1998, n. 431, erano finalizzati a calmierare i valori degli affitti, delle grandi Città ad alta intensità abitativa, nell’intento di renderli sostenibili, da parte della “famiglia media”.
La Direzione Giustizia tributaria ha fornito i primi dati sui depositi telematici degli atti a decorrere dal 1° dicembre 2015, data in cui è stata avviata l'informatizzazione del Processo tributario telematico.
Pubblichiamo un'interessante sentenza della Corte di Cassazione n. 4613/2018
La Corte di Cassazione, in una recente sentenza, conferma anche per la TIA che in sede di accertamento spetta al Comune dimostrare l'esistenza del presupposto costituita l'occupazione di locali, mentre spetta al contribuente dimostrare e dichiarare l'esistenza delle condizioni che legittimano le riduzioni o le esclusioni.
In presenza di regolamenti comunali che abbiano esternalizzato le funzioni di riscossione dell’imposta di soggiorno, con obbligo di riversarla al comune, si instaura, tra il gestore dell’unità ricettiva e il comune stesso, un rapporto di servizio connotato da spiccati compiti contabili.
Il Comune da diversi anni non ha risorse sufficienti per affrontare le attività di accertamento e riscossione dei tributi locali. Diverse annualità stanno per incorrere nella decadenza e prescrizione. Come si deve comportare il funzionario per limitare le proprie responsabilità?