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Danno erariale in caso di pagamento di sanzione

Integrano danno erariale potenzialmente idoneo a configurare responsabilità amministrativa le somme versate a titolo sanzionatorio da un ente pubblico nelle casse di un altro ente pubblico.

Integrano danno erariale potenzialmente idoneo a configurare responsabilità amministrativa le somme versate a titolo sanzionatorio da un ente pubblico nelle casse di un altro ente pubblico. Il pagamento di una somma a titolo di sanzione, pur se effettuata a favore di altro ente pubblico, si traduce in una ingiustificata sottrazione della relativa cifra all’ente sanzionato e, di riflesso, alle finalità che quest’ultimo deve perseguire per il soddisfacimento degli interessi pubblici affidati. Ciò in coerenza con gli obiettivi della sopravvenuta legge costituzionale 1/2012, che, agli articoli 2 e 4, nell’introdurre il principio del pareggio di bilancio, ha previsto che ciascuna pubblica amministrazione autonomamente e singolarmente considerata assicuri l’equilibrio dei propri conti.

Scarica la relativa sentenza della Corte dei Conti sezione giurisdizionale d’appello n. 98/2020 

IMU Imposta Municipale Propria - Manuale operativo

IMU Imposta Municipale Propria - Manuale operativo

L'anno 2020 è un anno ricco di novità per i tributi comunali.

Oltre alla nuova IMU ed all'introduzione dell'accertamento esecutivo anche per i tributi comunali, il legislatore è intervenuto su vari fronti, al fine di sistematizzare la disciplina di riferimento, benché non sembri individuarsi un percorso logico lineare.

Ne è un esempio, tra i tanti, la modifica ai termini di presentazione della dichiarazione IMU consuma con il DL n. 34 del 2019, che ha spostato, solo per gli anni d'imposta 2018 e 2019, il termine di presentazione al 31 dicembre, modifica di cui si fa fatica ad individuare le ragioni logico-giuridiche, non essendo neanche possibile considerare tale spostamento come una semplificazione a favore del contributo.

In generale, si rileva un orientamento legislativo volto a pretendere sempre di più dai Comuni, sanzionandoli pesantemente in caso di omissione o ritardi.

Basti pensare al regime di consiglio delle delibere tributarie comunali che, se non inviato al Ministero delle Finanze entro 14 ottobre 2020, diventano inapplicabili, anche se approvate dal comunale nei termini.

Ritardare o dimenticarsi di inviare la delibera può quindi costare centinaia di milioni di euro; una sanzione eccessiva, e sicuramente irragionevole, per una dimenticanza.

Il quadro normativo poi sarà destinato a mutare ancora nel 2021 con l'introduzione del Canone Unico, sostitutivo dei prelievi sulla pubblicità e sull'occupazione del suolo pubblico.

A complicare il quadro di riferimento, in cui devono operare gli uffici tributi comunali, c'è anche il significativo contributo della giurisprudenza, che non riesce sistematicamente a fornire una soluzione immediata e certa ai dubbi interpretativi, e questo favorisce il proliferare del contenuto, oltre al fatto che occorre attendere mediamente un vedere per vedere conclusa una causa tributaria.

 

Pasquale Mirto
Dirigente del Settore Entrate dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord. Direttore scientifico della rivista Finanza e Tributi Locali. Collabora con Anci Emilia-Romagna ed IFEL ed è autore di numerosi articoli e pubblicazioni in materia di tributi comunali. Già membro del Comitato di Gestione dell'Agenzia delle Entrate, nominato su designazione della Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

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Pasquale Mirto, 2020, Maggioli Editore
85.00 €


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