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Confabitare chiama in piazza i proprietari di case per chiedere modifiche all'Imu

Dopo i costruttori edili, i prossimi, non habitué della protesta, che invece hanno deciso di scendere in piazza a protestare saranno i proprietari di casa, quelli riuniti nell’associazione nazionale Confabitare presieduta da Alberto Zanni. Sono 35 mila gli associati, con 50 sedi provinciali, ma Zanni conta che saranno molti di più ad aderire e a partecipare alla manifestazione pubblica organizzata per i primi di giugno con l’obiettivo di chiedere al governo di rivedere in forma più equa, l’Imu, l’imposta che si appresta a tartassare gli immobili. Non uno sciopero fiscale, sia chiaro, tiene a precisare subito il presidente Zanni, piuttosto una manifestazione per far capire al governo che così com’è l’Imu non va bene e che è necessario produrre subito gli aggiustamenti necessari. L’azione di protesta plateale arriva dopo mesi di attività lobbistica che Confabitare ha svolto con parlamentari di maggioranza e opposizione, sfociata anche nella presentazione delle richieste dell’associazione al primo ministro Mario Monti. La data della manifestazione di protesta non è stata ancora stabilita, ma il calendario la indica per i primi giorni di giugno, prima del 18 giugno data di pagamento della prima rata della nuova imposta che ha sostituito l’Ici.
Confabitare ha anche messo in campo la raccolta di firme per chiedere la modifica dell’Imu così com’è nel decreto «Salva Italia» del governo Monti. Confabitare, ma non è la sola, punta il dito contro l’inasprimento fiscale sugli immobili con la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa, l’aumento della tassazione sulla seconda e la revisione delle rendite catastali. Ma, sostiene, «le battaglie di questi mesi per ottenere sostanziali modifiche a provvedimenti che riteniamo in gran parte iniqui e vessatori, hanno incontrato un muro di gomma».
Secondo Confabitare «la prima casa non andava assolutamente toccata». E per quanto riguarda le seconde abitazioni, sostiene che sono state previste aliquote decisamente troppo elevate, che spesso vanno a penalizzare le fasce più deboli. In particolare: la super Imu al 10,6 per mille per gli appartamenti in comodato d’uso gratuito a parenti, una norma che viola l’articolo 53 della Costituzione e contro la quale Confabitare ha pronto il ricorso al Tar; la stangata che colpisce anziani e ammalati costretti a vivere in case di cura o di riposo, la cui abitazione di proprietà è stata trasformata da prima in seconda casa con annessa aliquota massima.
E anche, sotto la lente di Confabitare, secondo quanto ha fatto sapere il presidente Zanni, c’è il sistema delle detrazioni per i figli a carico conviventi che, è la tesi, «finiranno per penalizzare al massimo i pensionati che sono rimasti a vivere nella casa dove un tempo c’erano anche i figli». Infine, Confabitare sostiene che tasse e balzelli stanno facendo riemergere il mercato degli affitti in nero.


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