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Revisori in prima fila nella p.a.
Sempre più strategico il ruolo dei professionisti, chiamati anche a supportare le pmi in Europa

Mai come in queste ultime settimane l’attenzione del mondo istituzionale si era concentrata sul ruolo professionale, a questo punto strategico, che dovranno ricoprire i revisori legali: a distanza di pochi giorni, infatti, una circolare del ministro dell’interno agli 8mila comuni italiani, una pronuncia deliberata dalla Corte dei conti e il decreto semplificazioni, hanno indicato nei revisori legali la figura professionale decisiva, rispettivamente per il risanamento dei conti pubblici e per il futuro previdenziale di decine di migliaia di professionisti con il rilancio delle pmi attraverso il supporto strategico-operativo dei fondi dell’Unione europea.
Nel dettaglio, la scorsa settimana una circolare del ministro dell’interno ha infatti esplicitamente invitato tutti gli oltre 8 mila comuni italiani di adempiere agli obblighi di legge e quindi nominare con le procedure indicate solo i revisori legali regolarmente iscritti al registro, che sono preposti a monitorare i bilanci secondo il principio della terzietà.
Quasi contestualmente il decreto semplificazioni ha indicato proprio nei revisori, la figura professionale preposta alla certificazione delle spese sostenute dalle pmi nei progetti di ricerca e di sviluppo, sufficiente a presentare la domanda di agevolazioni e quindi accesso ai contributi dell’Unione europea. Accanto a queste rilevanti attestazioni si è poi aggiunta la delibera 12/2012 della Corte dei conti con la quale si esplicita l’auspicio di un allargamento della base demografica della Cassa previdenziale dei ragionieri, per poter fronteggiare adeguatamente la sostenibilità delle prestazioni previdenziali previste per i professionisti. E quell’allargamento auspicato contempla il pieno coinvolgimento dei revisori legali.
«Siamo in presenza», ha dichiarato con legittima soddisfazione il presidente dell’Inrl, Virgilio Baresi, «di tre segnali di estrema rilevanza per il futuro professionale della categoria, poiché quanto stabilito e deliberato da due importanti organismi istituzionali e quanto contemplato nel decreto del governo Monti, si traducono di fatto nel pieno riconoscimento del ruolo decisivo dei revisori legali, nel risanamento dei bilanci degli enti locali, nel rilancio delle imprese italiane e nel virtuoso percorso previdenziale che devono avere le casse professionali. Credo che questi pronunciamenti potranno imprimere una definitiva accelerazione al varo dei decreti attuativi del dlgs 39/2010, ai quali i rappresentanti delegati dell’Inrl stanno alacremente lavorando insieme a altre rappresentanze nelle commissioni istituite dal Mef».
Di fronte a queste importanti attestazioni, l’Inrl punta ad altri primari riconoscimenti professionali e riconferma il proprio costante impegno nell’erogazione di corsi formativi a distanza, avviati agli inizi di marzo in collaborazione con il Csel, il Fqr e la Rtb Network, con la previsione nel prossimo aprile di un corso di prima conoscenza nell’area lavoro, determinante impegno nelle verifiche societarie. L’Inrl si impegnerà anche nell’elaborazione di contributi ed analisi sulle tematiche più attuali della revisione contabile attraverso il proprio Centro Studi, insediatosi lo scorso anno, che oggi più che mai potrà rappresentare lo strumento vincente per la certificazione dei risultati conseguiti dall’attività professionale di controllo contabile svolta per legge dai revisori legali.


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