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Rottamazione cartelle - ANCI: Serve un altro mese per chiarire aspetti trascurati
Sono più di 5mila i Comuni che non hanno utilizzato Equitalia per la riscossione coattiva nel 2016 e che entro oggi, 1° febbraio 2017, possono decidere di ricorrere alla rottamazione dei debiti tributari e delle multe stradale.

Sono più di 5mila i Comuni che non hanno utilizzato Equitalia per la riscossione coattiva nel 2016 e che entro oggi, 1° febbraio 2017, possono decidere di ricorrere alla rottamazione dei debiti tributari e delle multe stradale.

Con comunicato del 31/01/2017 l’ANCI rende noto che è necessarioun altro mese per chiarire cosa i Comuni devono fare per aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali”.

Lo ha detto il sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale, Guido Castelli, intervenuto a Economia24, approfondimento economico e finanziario di RaiNews24.

Si tratta di una rottamazione fatta in maniera un po’ frettolosa – ha notato Castelli – giacché allo stato attuale il provvedimento non divide chi non paga per effettive difficoltà da chi invece ci marcia. Un mese  sarebbe il tempo necessario per rivedere tanti aspetti trascurati”.

In studio si è poi parlato della manovra aggiuntiva richiesta dall’Europa con eventuali provvedimenti a carico degli enti locali. Per Castelli questo “sarebbe paradossale se non tragicomico. In cinque anni i Comuni hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica per 13,5 miliardi mentre nello stesso periodo il debito delle amministrazioni centrali è cresciuto di 100 miliardi”.

La pubblica amministrazione territoriale, a volte additata come fonte di spesa – ha spiegato Castelli – è stata in realtà un pezzo fondamentale che ha contribuito a riallestire i conti dello Stato in maniera decente. Laddove lo Stato centrale ha aumentato di 100 miliardi la spesa, gli enti locali l’hanno diminuita di due miliardi”.

Per Castelli quindi si è proceduto “ad una compressione eccessiva di una spesa ‘buona’ che i Comuni potrebbero mettere in campo per una manutenzione razionale delle città e per la loro sicurezza”.

Secondo il delegato Anci serve poi “rilanciare la crescita” ma per farlo occorre “mettere a punto una finanza locale meno improvvisata e scoordinata. Un esempio su tutti è quello del gettito Imu che per 4,5 miliardi va ad impinguare l’erario statale e non quello comunale. Anche sul personale – ha aggiunto– la diminuzione della spesa tocca il 15% a cui si aggiunge il limite di reclutamento fermo al 25%”.

Il sindaco di Ascoli ha anche parlato del sisma che ha colpito il Centro Italia esprimendo “preoccupazione per il fatto che queste calamità vanno ad aggiungersi ad uno scenario fatto da cinque anni di sofferenza per i bilanci comunali”.


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