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Decaro fa chiarezza sulla vicenda TARI
Il presidente dell’Anci chiarisce la situazione innescata dall’errato calcolo della quota variabile della tariffa su raccolta e smaltimento dei rifiuti (TARI), relativa alle pertinenze delle case.

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, chiarisce la situazione innescata dall’errato calcolo della quota variabile della tariffa su raccolta e smaltimento dei rifiuti, relativa alle pertinenze delle case (come box e cantine).

Sulla vicenda Tari occorre fare chiarezza: non c’è stato alcun dolo perché non c’è stato e non può esserci aumento del gettito. Si tratta di errori, capitati in pochi Comuni, per poche utenze e cifre molto basse”.

La legge che ha istituto la Tari prevede che il gettito vada a coprire integralmente il costo del servizio – ricorda Decaro –: se qualcuno ha pagato di più vuol dire che qualcun altro ha pagato qualcosa in meno, il gettito è rimasto lo stesso. Che è successo? La legge non è esplicita, il regolamento tipo del Mef non prevede la questione delle pertinenze in particolare. Infine, ricordo che ogni anno tutti i circa ottomila Comuni mandano i regolamenti al Mef, per le verifiche a campione della correttezza. Bene, il Mef neppure in un caso ha sollevato obiezioni“.
Insomma, si tratta di un errore che poteva capitare.

Il tema, a questo punto, è come risolvere il problema innescato da una norma poco chiara applicata in modo non sempre corretto dai Comuni.
I Comuni hanno sempre delle riserve e noi pensiamo che per i calcoli errati negli anni passati i rimborsi possano provenire dalle casse del Comune. Ci auguriamo anche con una formula automatica, senza costringere i contribuenti a presentare domanda. Dal momento però che è la legge a imporre di pagare con il gettito della Tari il 100 per cento del costo del servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti in ogni città, abbiamo bisogno di una norma o una circolare che autorizzi i sindaci a pagare direttamente i rimborsi. Sarebbe la cosa più semplice“.

Per quanto riguarda il futuro, invece, inevitabilmente quel costo dovrà essere ripartito tra i contribuenti.
Se il costo del servizio resta lo stesso, chi ha pagato di più dovrà pagare di meno e chi ha pagato di meno pagherà di più. Ma si tratta di cifre impercettibili, in molti casi variazioni di qualche centesimo di euro. Per far risparmiare soldi ai contribuenti – ha concluso Decaro – l’unica strada è produrre meno rifiuti, riciclare correttamente quelli che si producono, non sporcare le strade pubbliche: contribuire tutti a rendere meno oneroso il servizio”.


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