Importante intervento di principio della Corte di Cassazione 303/2018 sul tema dei requisiti necessari per il riconoscimento dell’abitazione principale, ICI e i connessi benefici.
Ici
La Corte di Cassazione ritorna sul tema della dimora abituale del nucleo familiare in tema di ICI, riprendendo un principio già noto.
Con l’Ordinanza del 29 settembre scorso, n. 22484, la Corte di Cassazione ha ritenuto che le agevolazioni I.C.I., previste per i terreni agricoli condotti direttamente da Coltivatori diretti (CD) e da Imprenditori agricoli a titolo principale (IAP), non possano essere applicate anche alle società agricole.
La vicenda dell’esenzione I.C.I. per gli enti non commerciali, in seguito riferita anche ad IMU e TASI, prende avvio dalla previsione dell’art. 7, comma 1, lett. 1, del D. Lgs. n. 504/1992 (istitutivo dell’I.C.I.) e dell‘art. 9. comma 8, del D. Lgs. n. 23/2011 (introduttivo dell’IMU).
Con la sentenza n. 26054, dello scorso 16 dicembre 2016, la Corte di Cassazione si è espressa in materia di tassazione ai fini dell’imposta comunale sugli immobili, relativamente ai fabbricati inagibili.
Il Servizio Affari Istituzionali e Locali risponde al quesito posto da un Comune, che riferisce di aver notificato un avviso di accertamento per omesso versamento ICI 2011, fondato sul processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, verbale sottoposto a giudizio penale, allo stato in grado di appello.
Il comportamento omissivo deve essere necessariamente sanzionato per tutte le annualità per cui si protrae, in quanto ai sensi dell'art. 10 comma 1 "A ciascuno degli anni solari, corrisponde un'autonoma obbligazione" che rimane inadempiuta non solo per il versamento dell'imposta, ma anche per l'adempimento dichiarativo;