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Taglio delle tasse, Padoan: la copertura si basa innanzitutto sulla spending review

Fonte: Il Sole 24 Ore

Nel 2015, visto che l’Istat dà già ora come acquisita una crescita del Pil a +0,7% «possiamo ragionevolmente aspettarci qualcosa di più». Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del G20, sottolineando che siamo al terzo trimestre e che a meno di una «crescita zero nel quarto, dovrebbe essere un pochino di più» di quanto previsto nel Def.

Taglio delle tasse: la copertura si basa innanzitutto sui tagli di spesa
Padoan si è comunque mostrato fiducioso: « È chiaro che questo ci concede ulteriori spazi di manovra, ci sono impegni aggiuntivi sul piano del taglio delle tasse annunciati dal governo in primo luogo del presidente del consiglio su cui stiamo ragionando per quanto riguarda le misure specifiche. È chiaro infine che la copertura, così come è avvenuto in passato, si basa innanzitutto sui tagli delle spese, cioè sulla spending review, si basa sui margini che possono derivare da crescita più elevata, da eventuali risparmi in conto interessi e da un utilizzo del margine di indebitamento comunque sempre in coerenza con gli impegni europei». C’è, ha spiegato il ministro, « una strategia di riduzione del cuneo fiscale e di altre imposte che comincia nel 2014 e finisce nel 2018, alla fine della legislatura. In questo contesto ci sono abbattimenti di vari tipi di tassazione, fra cui certamente quella sul lavoro che nella stabilità precedente ha riguardato incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e l’abbattimento dell’Irap». Ancora presto per valutare se una particolare misura sarà estesa o rimpiazzata da altre misure, ha concluso il ministro, «stiamo anche cercando di capire qual è stato impatto di queste misure che abbiamo introdotto. Posso solo ricordare che l’ aumento dei contratti a tempo indeterminato riflette in qualche modo anche le misure prese e questo in qualche misura è anche un elemento che va tenuto presente».

Italia in crescita, possibile accelerazione
Riguardo alle ragioni alla base della ripresa italiana a fronte di un rallentamento congiunturale, Padoan ha fornito la sua spiegazione: «Il fatto che l’economia globale cresca meno in media non significa che un particolare paese debba crescere in meno in analoga misura» ha detto il ministro. E ha ribarido che: «L’Italia è in controtendenza perché riflette vicende interne all’economia». Il ministro ha quindi auspicato che il Paese «riesca ad approfittare delle opportunità di crescita che si presenteranno».

Quadro globale in chiaroscuro
Soffermandosi sull’intera area euro Padoan ha sottolineato che il quadro globale è in chiaroscuro, nel quale andamenti positivi e negativi coesistono. «Alcuni paesi possono e devono migliorare le proprie performance» ha detto, «mentre altri paesi fanno registrare importanti miglioramenti come gli Usa. Il quadro diventa ancora più complesso quando si guarda ai paesi emergenti, considerato che alcuni di questi hanno fatto registrare andamenti positivi, altri negativi».

Ha incontrato Moscovici
«Ho incontrato a livello informale e brevemente il commissario agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici. Ho anticipato in senso molto generale le direzioni che il governo sta prendendo», ha spiegato, nella conferenza stampa a conclusione della due giorni del G20 di Ankara, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ottimista sulla possibilità di un accordo con la Commissione Ue. L’incontro, ha detto Padoan, «si inserisce in un rapporto molto aperto e molto utile che c’è tra me e i commissari, Moscovici ma anche Valdis Dombroskis che vedrò settimana prossima all’Ecofin, proprio per arrivare a una configurazione della legge di stabilità che sia anche conforme al quadro di sorveglianza europea. Questo rapporto è andato molto bene l’anno scorso e c’è stato accordo da ambo le parti che sarà continuato e rafforzato». È chiaro, ha detto ancora il ministro, « che una crescita maggiore del previsto aiuta per la dinamica delle grandezze di bilancio, per l’indebitamento, per il debito soprattutto se c’è più crescita nominale non solo reale» ha spiegato il ministro. «Stiamo in questi giorni valutando il quadro aggregato che servirà per l’aggiornamento del Dpef che precede legge stabilità».

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