Con la sentenza n. 10777 del 21/4/2023 la Cassazione ha affermato che la notifica al contribuente persona giuridica va effettuata presso la sede della stessa, entro l’ambito del domicilio fiscale, e qualora tale modalità risulti impossibile, la notifica dovrà essere eseguita alla persona fisica che rappresenta la società semprechè il domicilio sia compreso nel comunale del domicilio fiscale della persona giuridica.
Riscossione
Con la sentenza n. 11287 del 28/4/2023 le Sezioni Unite della Cassazione ha affermato che il fallito può impugnare l’accertamento se non lo fa la curatela, sempreché i presupposti del rapporto d’imposta si siano formati prima della dichiarazione di fallimento e che la curatela resti inerte, a prescindere dalla consapevolezza e dalla volontà che determinano la condotta.
In caso di affidamento in concessione dell’attività di accertamento e riscossione delle entrate comunali, il concessionario ha diritto a pretendere gli oneri della riscossione imposti dalla legge n. 160/2019 oltre all’aggio previsto dal contratto in essere.
Nel 2021 abbiamo notificato alcuni avvisi di accertamento relativi a IMU 2016 per aree edificabili, che abbiamo poi rettificato in diminuzione, notificandoli alla fine del 2022 in sostituzione dei precedenti atti di accertamento. Vorremmo sapere se, ai fini della decadenza del potere impositivo, deve farsi riferimento ai primi avvisi oppure a quelli emessi successivamente in sostituzione dei primi.
Il 20 gennaio 2023 l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) ha pubblicato sul proprio sito internet le modalità e il servizio per presentare la domanda di adesione al provvedimento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023.
La legge di bilancio 20223 (L. 197/2022) interviene sulla disciplina delle comunicazioni di inesigibilità, abbreviando di dieci anni (dal 2042 al 2032) il periodo complessivo di riferimento (2000-2022), oltre a ripristinare la corretta progressione temporale che vede scadere per primi i termini relativi ai ruoli più lontani.
Con la delibera n. 56 del 23/12/2022, resa nota il 16/1/2023, la Corte dei Conti - Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato ha effettuato un’analisi sulla riforma della riscossione per effetto del d.l. 193/2016 e della legge n. 234/2021, pervenendo alla conclusione che l’attività di riscossione può essere migliorata nella direzione di un sistema delle esazioni più efficace, tempestivo e credibile, che tenga conto delle esigenze specifiche dei debitori.