Il Punto di Stefania Zammarchi – Terreni agricoli montani: verifica costituzionale dei criteri di classificazione, IFEL chiede il ristoro delle risorse per il 2015
di S. Zammarchi (www.ufficiotributi.it 14/3/2016)
La vicenda dei terreni agricoli montani, a seguito degli interventi normativi degli anni 2014 e 2015, ha visto ricondurre il legislatore ai precedenti criteri di individuazione dei Comuni montani e parzialmente montani, ripristinando i criteri indicati dalla circolare n. 9 del 14 giugno 1993, del Ministero delle Finanze, Dipartimento Entrate Fiscalità Locale Servizi. Le nuove disposizioni, con cui si era tentato di riformare la tassazione dei terreni in Comuni montani e parzialmente montani, ha visto l’insorgere di contenzioso che ora è davanti alla Corte Costituzionale, in ragione dell’ordinanza n. 14156, dello scorso 16 dicembre, emanata dalla Seconda Sezione del TAR Lazio. Come è noto molti Comuni laziali, sostenuti dall’ANCI regionale, dopo una lunga avventura giudiziaria, hanno ottenuto questo importante risultato, in base al quale la questione è stata dichiarata “rilevante e non manifestamente infondata”. A tale conclusione il tribunale regionale giunge, in relazione all’art. 23 della Costituzione, esaminando il dettato dell’art. 1, decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 34, nella parte in cui, alle lett. a) e b), prevedeva l’esenzione dall’IMU agricola per i terreni ubicati nei comuni classificati dall’ISTAT, totalmente montani o parzialmente montani (in questa ipotesi l’agevolazione era disposta per i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali).
© RIPRODUZIONE RISERVATA