Tares 2013 va pagata dai contribuenti entro fine anno senza alcuna possibilità per i Comuni di differire il versamento nei primi mesi del 2014. Lo ha chiarito il ministero dell’Economia e delle finanze con una nota del 9 agosto scorso emessa in sede di esame di una delibera comunale che fissava il termine per il pagamento delle ultime due rate nel 2014 (31 gennaio e 28 febbraio).
Il Mef evidenzia che i Comuni, nel disciplinare il numero e la scadenza delle rate Tares 2013, incontrano il vincolo costituito dalla riserva allo Stato della maggiorazione sui servizi indivisibili (0,30 euro al metro quadro), il cui gettito deve essere in ogni caso assicurato all’Erario entro l’anno in corso. Ciò anche al fine di pervenire a un’esatta determinazione del fondo di solidarietà comunale, del fondo perequativo e dei trasferimenti erariali dovuti ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna. A decorrere dal 2014, infatti, la possibilità di quantificare con precisione l’entità della maggiorazione standard è pregiudicata dal riconoscimento della facoltà per i Comuni sia di elevare la misura della maggiorazione sino a 0,40 euro, sia di riscuotere la Tares anche mediante «le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari», uscendo così dall’unico canale (F24 o bollettino postale centralizzato) che consente di individuare i flussi relativi alla maggiorazione in questione.
La chiusura del Mef è quindi dettata da esigenze di tracciabilità della maggiorazione Tares, anche per consentire allo Stato di introitare entro l’anno l’importo previsto di un miliardo di euro, cifra destinata a ridursi se i Comuni decidessero di differire il pagamento nel 2014.
Per ovviare a tale problema l’Ifel – con nota del 10 maggio 2013 – ha ritenuto possibile stabilire l’ultima scadenza anche nel 2014, purché il versamento della maggiorazione avvenga in ogni caso entro la fine del 2013. Soluzione in realtà non del tutto conforme alla normativa, che collega il versamento della maggiorazione all’ultima rata del tributo, ma dettata dal buon senso di dilazionare maggiormente il pagamento della Tares, vista la partenza travagliata del nuovo tributo e considerato che molti comuni stanno ancora riscuotendo la Tarsu del 2012. Tuttavia il Mef sembra escludere anche tale opzione in quanto contrasterebbe con le regole sulla contabilità ed in particolare con l’articolo 179 del Tuel: in tal senso si sarebbe peraltro espresso il Viminale.
Diversi Comuni dovranno quindi mettersi in regola e rivedere le scelte già effettuate. Senza considerare che nel frattempo il Governo potrebbe sostituire la maggiorazione Tares con la service tax, eliminando così il principale impedimento a riscuotere una parte del tributo di quest’anno nel 2014.
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