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Verifica gettito IMU 2013: per gli enti coinvolti consuntivo al 30 giugno

Fonte: italia Oggi

Per i comuni coinvolti nella verifica del gettito Imu prevista dall’art. 7 del dl 16/2014, il termine per approvare il rendiconto della gestione 2013 slitta al prossimo 30 giugno. Al momento, però, non si sa quali siano le amministrazioni interessate. I meccanismi di finanziamento dei municipi, inoltre, rischiano di determinare un effetto a cascata anche nei confronti degli alti enti.
La norma citata stabilisce che, entro la fine di questo mese, il Mef, sulla base di una metodologia adottata sentita la Conferenza stato-città e autonomie locali, effettui una verifica del gettito dell’Imu relativa allo scorso anno, con particolare riferimento alla distribuzione degli incassi relativi ai fabbricati di categoria D. Come spiega la relazione illustrativa, l’obiettivo è evitare penalizzazioni a carico di alcuni comuni, perlopiù di piccola dimensione, caratterizzati da elevate concentrazioni di tali immobili. Per consentire le conseguenti regolazioni contabili, viene disposto un differimento di due mesi del termine per l’approvazione del rendiconto, fissato dall’art. 227 del Tuel al 30 aprile.
Tale proroga è espressamente limitata «ai soli comuni interessati». Tuttavia, occorre tenere conto del fatto che la dinamica del gettito Imu è legata a doppio filo con quella del fondo di solidarietà. Non a caso, l’obiettivo dell’operazioni di verifica degli incassi è proprio quello di rimodulare le assegnazioni del fondo. Poiché, inoltre, la norma in commento prevede che resti ferma la dotazione complessiva di quest’ultimo, è assai probabile che si generi un domino a carico di tutti i comuni.
Tale fattore, unito all’incertezza su quali e quanti siano i comuni «interessati», potrebbe suggerire una lettura (che già serpeggia fra gli uffici) per cui lo slittamento del termine riguarda tutte le amministrazioni.
Occorre considerare, inoltre, che numerosi comuni andranno ad elezioni nel mese di maggio, per cui la proroga nei loro confronti è priva di effetti.
C’è poi un’altra norma del dl 16 che sta creando dubbi fra i ragionieri comunali: si tratta dell’art. 6, che sancisce l’obbligo di contabilizzazione dell’Imu «al netto» delle quote trattenute dall’Agenzia delle Entrate e destinate ad alimentare il fondo. Per uniformarsi a tale principio, i comuni possono effettuare eventuali rettifiche contabili per l’esercizio 2013, in sede di approvazione del rendiconto.
Il problema è che molti enti che avevano sposato la tesi alternativa della contabilizzazione «al lordo» hanno già effettuato la movimentazione finanziaria con mandato e reversale. Sul punto, quindi, occorrono al più presto chiarimenti


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