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ICI/IMU area edificabile già all’adozione del PGT anche durante il regime di salvaguardia

L'inizio del procedimento di trasformazione urbanistica è sufficiente per attribuire al terreno la natura di area edificabile ai fini ICI/IMU, essendo irrilevante la circostanza che nelle more dell'approvazione del nuovo piano trovasse applicazione il cd. regime di salvaguardia, dal momento che esso concerne unicamente la disciplina urbanistica, mentre è irrilevante ai fini della legislazione fiscale.

L’inizio del procedimento di trasformazione urbanistica è sufficiente per attribuire al terreno la natura di area edificabile ai fini ICI/IMU, essendo irrilevante la circostanza che nelle more dell’approvazione del nuovo piano trovasse applicazione il cd. regime di salvaguardia, dal momento che esso concerne unicamente la disciplina urbanistica, mentre è irrilevante ai fini della legislazione fiscale. Lo ha chiarito la Cassazione con la decisione n. 26897 del 5/10/2021, respingendo il ricorso di alcuni contribuenti che avevano contestato la legittimità ad assoggettare all’imposta comunale per l’anno 2011 alcuni terreni che erano divenuti edificabili con il piano di governo del territorio (PGT) adottato dal Comune nel 2011 ma approvato dalla Regione nel 2012.

La Cassazione evidenzia che l’edificabilità di un’area, ai fini dell’applicabilità del criterio di determinazione della base imponibile fondato sul valore venale, dev’essere desunta dalla qualificazione ad essa attribuita nel piano regolatore generale adottato dal Comune….

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IMU Imposta Municipale Propria - Manuale operativo

IMU Imposta Municipale Propria - Manuale operativo

L'anno 2020 è un anno ricco di novità per i tributi comunali.

Oltre alla nuova IMU ed all'introduzione dell'accertamento esecutivo anche per i tributi comunali, il legislatore è intervenuto su vari fronti, al fine di sistematizzare la disciplina di riferimento, benché non sembri individuarsi un percorso logico lineare.

Ne è un esempio, tra i tanti, la modifica ai termini di presentazione della dichiarazione IMU consuma con il DL n. 34 del 2019, che ha spostato, solo per gli anni d'imposta 2018 e 2019, il termine di presentazione al 31 dicembre, modifica di cui si fa fatica ad individuare le ragioni logico-giuridiche, non essendo neanche possibile considerare tale spostamento come una semplificazione a favore del contributo.

In generale, si rileva un orientamento legislativo volto a pretendere sempre di più dai Comuni, sanzionandoli pesantemente in caso di omissione o ritardi.

Basti pensare al regime di consiglio delle delibere tributarie comunali che, se non inviato al Ministero delle Finanze entro 14 ottobre 2020, diventano inapplicabili, anche se approvate dal comunale nei termini.

Ritardare o dimenticarsi di inviare la delibera può quindi costare centinaia di milioni di euro; una sanzione eccessiva, e sicuramente irragionevole, per una dimenticanza.

Il quadro normativo poi sarà destinato a mutare ancora nel 2021 con l'introduzione del Canone Unico, sostitutivo dei prelievi sulla pubblicità e sull'occupazione del suolo pubblico.

A complicare il quadro di riferimento, in cui devono operare gli uffici tributi comunali, c'è anche il significativo contributo della giurisprudenza, che non riesce sistematicamente a fornire una soluzione immediata e certa ai dubbi interpretativi, e questo favorisce il proliferare del contenuto, oltre al fatto che occorre attendere mediamente un vedere per vedere conclusa una causa tributaria.

 

Pasquale Mirto
Dirigente del Settore Entrate dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord. Direttore scientifico della rivista Finanza e Tributi Locali. Collabora con Anci Emilia-Romagna ed IFEL ed è autore di numerosi articoli e pubblicazioni in materia di tributi comunali. Già membro del Comitato di Gestione dell'Agenzia delle Entrate, nominato su designazione della Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

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Pasquale Mirto, 2020, Maggioli Editore
85.00 €


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