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Imu, esentate le scuole paritarie che chiedono una "mini-retta"

Fonte: tgcom

Le scuole paritarie non pagano l’Imu se l’attività è svolta a titolo gratuito o se il “corrispettivo simbolico è tale da coprire solo una frazione del costo del servizio, tenuto conto dell’assenza di relazione con lo stesso”. Lo prevede il regolamento del ministero dell’Economia pubblicato in Gazzetta ufficiale. Insorge il mondo cattolico: ”Ci distrugge tutti: chiuderemo le scuole in un anno”, annuncia padre Ciccimarra.

 

La definizione utilizzata nel Regolamento messo a punto dal Tesoro sull’Imu per il mondo del no profit tiene conto dunque di una comunicazione della Commissione europea, riportando quanto esplicitamente previsto quando sottolinea che la retta simbolica debba coprire solo una frazione del costo effettivo del servizio ”tenuto conto anche dell’assenza di relazione con lo stesso”.

”Lo svolgimento di attività didattiche si ritiene effettuato con modalità non commerciali – si legge infatti nel Regolamento – se l’attività è paritaria rispetto a quella statale e la scuola adotta un regolamento che garantisce la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni; sono comunque osservati gli obblighi di accoglienza di alunni portatori di handicap, di applicazione della contrattazione collettiva al personale docente e non docente, di adeguatezza delle strutture agli standard previsti, di pubblicita’ del bilancio; l’attivita’ e’ svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con lo stesso”.

 Le attività assistenziali
Niente Imu neanche per le attività assistenziali e sanitarie se svolte gratis o dietro versamento di un importo “simbolico”, comunque non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività nel territorio. Stessi paletti sono previsti per le attività ricettive, quindi gli alberghi, gestite dal mondo del no profit. Per quanto riguarda le strutture sanitarie, l’esenzione è prevista poi per le strutture accreditate.


Giro di vite per gli Enti no profit
Non pagheranno l’Imu solo le attività sono non commerciali. In caso di immobili misti quindi si prevede che il pagamento sia “proporzionale” in base allo spazio, al numero dei soggetti e al tempo di utilizzo. Lo prevede il regolamento del Tesoro pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Entro 31/12 enti non commerciali adeguino statuto
Entro il 31 dicembre 2012 gli enti non commerciali che volessero l’esenzione dall’Imu “devono predisporre o adeguare il proprio statuto”. E’ quanto stabilisce il decreto del ministro dell’Economia sull’Imu, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale. Il nuovo statuto dovrà prevedere: 1) il divieto di distribuire anche in modo indiretto utili; 2) l’obbligo di reinvestire gli eventuali utili per scopi istituzionali di solidarietà sociale; 3) l’obbligo di devolvere il patrimonio dell’ente non commerciale in caso di suo scioglimento ad altro ente non commerciale.


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