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TARES: Linee Guida e Piano finanziario

Da qualche giorno sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze www.finanze.gov.it le “Linee guida per la redazione del Piano Finanziario e per l’elaborazione delle tariffe”, realizzate come il prototipo del Regolamento del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) nell’ambito del progetto “Sviluppo della capacità di monitorare l’andamento dei costi di servizi e funzioni pubbliche nella prospettive del federalismo fiscale“.

Le linee guida si compongono di una parte introduttiva in cui sono illustrati i profili generali, di una parte relativa al prospetto economico-finanziario e di una terza parte che riguarda specificamente l’elaborazione delle tariffe.

La parte prima descrive brevemente l’evoluzione normativa che ha condotto all’applicazione del metodo normalizzato disciplinato dal D.P.R. n. 158 del 1999.

La parte seconda è dedicata alla redazione del piano finanziario che individua e classifica i costi che devono essere coperti con le entrate del TARES. Il piano finanziario specifica, quindi, i costi del servizio, i costi operativi di gestione, i costi comuni, i costi d’uso del capitale, le  riduzioni e agevolazioni, i costi fissi e variabili. I costi indicati dal piano finanziario sono ripartiti, in conformità alle regole contenute nel metodo normalizzato, tra le utenze domestiche e non domestiche.

La parte terza chiarisce, infine, i criteri generali per la ripartizione dei costi e precisa le modalità di determinazione della quota fissa e variabile sia delle utenze domestiche che delle utenze non domestiche.

Nelle linee guida sono indicati anche gli adempimenti formali da seguire per l’approvazione del piano e delle tariffe.

Interessanti sono gli allegati costituiti dai coefficienti per l’attribuzione della parte fissa e variabile della tariffa alle utenze domestiche alle utenze non domestiche e da uno schema di delibera tariffaria.

Non si possono disconoscere le difficoltà connesse all’applicazione del metodo normalizzato, difficoltà che hanno rappresentato una delle cause ostative all’introduzione  obbligatoria della TIA1 in tutto il territorio nazionale; infatti i comuni che l’hanno istituita, lo hanno fatto in via sperimentale.  

Proprio per dare un ausilio ai comuni nella redazione del piano finanziario e nell’elaborazione delle tariffe, sul predetto sito del MEF sono stati pubblicati anche degli allegati contenenti un prospetto di redazione del piano finanziario e diversi prospetti di calcolo delle tariffe relativi in relazione a comuni situati nel Nord, Centro e Sud Italia, distinti a seconda che abbiano una popolazione inferiore a 5000 abitanti o superiore a a tele numero di abitanti.


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