Con la sentenza n. 1642 del 28/9/2023 il Tribunale di Venezia ha affermato che alle installazioni effettuate sui beni patrimoniali del Comune non è applicabile il nuovo canone “antenne” previsto dal comma 831-bis della legge n. 160/2019, essendo queste regolate da contratti di locazione.
Canone unico
La pubblica amministrazione è tenuta a comunicare tempestivamente, a coloro che hanno presentato una domanda, i motivi che ostano all'accoglimento della stessa, fornendo a questi un periodo di dieci giorni, entro il quale possono portare le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti, dirette a modificare la posizione dell’ente pubblico.
Con la sentenza n. 4101 del 24/5/2022 il Consiglio di Stato ha affermato che l’occupazione di suolo pubblico per l’installazione di reti di telecomunicazioni è soggetta solo al pagamento del canone unico (ex Tosap/Cosap) e non anche di un deposito cauzionale a garanzia del ripristino della sede stradale.
Il regolamento comunale che disciplina il nuovo canone unico patrimoniale non è immediatamente lesivo in assenza di atti applicativi, per cui il ricorso avverso le delibere istitutive e tariffarie del prelievo deve ritenersi inammissibile.
Fra le novità introdotte dalle nuove disposizioni che hanno disciplinato il Canone Unico Patrimoniale (C.U.P.) si intende affrontare, nell’odierna disamina, la previsione dettata dall’art. 1, comma 836, della Legge n. 160/2019 (Legge di bilancio 2020-2022). Tale norma consente ai Comuni di lasciarsi alle spalle un servizio che è sempre stato una prerogativa dell’ente locale e che ha caratterizzato il territorio comunale con le plance e gli altri impianti aventi la medesima finalità.
Non è sufficiente, al fine di costituire la servitù di pubblico passaggio per “dicatio ad patriam”, il mero inserimento della via nella toponomastica, non avendo ciò valore costitutivo di diritti reali o servitù d’uso pubblico sulla strada.