Notice: Undefined variable: isCorsoProtected in /var/www/html/wp-content/themes/spare-child/header.php on line 36 Tagli, ecco la dieta Cottarelli - Ufficio Tributi

Tagli, ecco la dieta Cottarelli

Fonte: Italia Oggi

Chi sa se qualcuno la chiamerà la dieta Cottarelli. Di certo la macchina statale deve dimagrire. Quanto? «Sono possibili risparmi di spesa tra i 3 e i 5 mld dalla spending review quest’anno», così il commissario straordinario Carlo Cottarelli, nel corso del seguito di un’audizione presso la commissione Bilancio del Senato. «Avevo parlato per il 2014 di un risparmio massimo raggiungibile di 7 miliardi su base annua, se si fosse iniziato a gennaio», ha detto riferendosi all’audizione della scorsa settimana, siccome sono passati già 3 mesi, per gli ultimi 8 mesi si arriva a 5 mld se si cominciasse a maggio, ma la stima prudenziale è di 3 mld».

Cottarelli ha spiegato che «c’e’ un margine di incertezza che dipende dalle decisioni politiche e da quanto si vuole spingere su certe leve» e puntualizzato che queste risorse sarebbero «aggiuntive rispetto alla Legge di stabilità». Passando in rassegna i settori di intervento, Cottarelli ha confermato gli 85.000 esuberi previsti nella pubblica amministrazione, ma si tratta di una «stima di massima» visto che «andranno trattati anche introducendo la mobilità».

Difficile, poi, per Cottarelli, ignorare i 270 miliardi di spesa pensionistica su cui si possono adottare misure di risparmio pari all’1%. Si tratta di un «contributo molto inferiore ad altri settori», come i costi della politica, ha fatto osservare, dove è prevista «una riduzione del 10%». Cottarelli ha comunque precisato che sono scelte politiche, perché si può decidere che non si devono toccare le pensioni. Sulla sanità il commissario straordinario per la spending review è stato chiaro: «Non c’è da rivedere il sistema». Semmai ha precisato, si tratta di razionalizzare così come sulle forze di polizia. Comunque, ha fatto sapere, «il governo fornirà la versione finale del mio piano col Def». Solo allora si potranno avere tutte le risposte su decisioni che possono essere solo politiche. Con una certezza: «sui 3 mld si può contare al 100%», ha concluso Cottarelli, «un margine più ampio c’è se ci si muove con energia».

Il Pd frena, la Cgil attacca
Il piano di Cottarelli non è stato preso bene. «Ci auguriamo di conoscere in fretta i contenuti della spending review. Le voci si inseguono e alcune sono preoccupanti», è stata la reazione del deputato Pd Cesare Damiano: «È da tempo che il Commissario dichiara di voler fare un nuovo intervento sulle pensioni dimenticando che il salasso, già praticato dal governo Monti per diminuire il debito, produrrà tra il 2020 ed il 2060 un risparmio di oltre 300 miliardi di euro a seguito del brusco innalzamento dell’età pensionabile».
Scettica anche la Cgil che si aspettava dalla spending review, qualcosa «di meglio e di più, ovvero una maggiore lotta agli sprechi reali e non l’ennesimo attacco al sistema pubblico e del welfare», ha detto Michele Gentile, responsabile dei Settori pubblici del sindacato di Corso d’Italia. «Sarebbe molto interessante avere conoscenza delle fonti e dei ragionamenti in base ai quali vi sarebbero 85mila esuberi tra i dipendenti pubblici, compensabili con il blocco completo del turn over», ha osservato Gentile.

Renzi, credibili solo con riforme
«O l’Ue è una sfi da politica e richiama la politica alla dignità del suo ruolo o noi perdiamo. C’è uno spread tra le aspettative dei cittadini e il rapporto con l’Europa, uno scollamento incredibile come dimostrano i sondaggi devastanti, uno tsunami». Così Matteo Renzi alla presentazione del libro di Massimo D’Alema, Non solo euro. ‘Nella discussione dei prossimi mesi è maturo in tutti il convincimento che l’Europa basata solo sulla stretta aderenza ai parametri tecnocratici allontana sempre di più i cittadini», ha spiegato il premier all’indomani dell’incontro con la cancelliera Angela Merkel. E poi un secco no alla «rappresentazione macchiettistica» per cui noi chiediamo il permesso di rimanere dentro i margini sottoscritti. L’argomento reale è che, atteso che l’Italia rispetta i criteri, l’Europa rispetta l’impegno di essere vicina ai cittadini?», si è chiesto il presidente del consiglio. «Abbiamo un grande debito ma ancora prima una mancanza di crescita, tanto che il debito pubblico negli ultimi anni è cresciuto dal 120% al 132%, perché é venuto meno il denominatore», cioè il prodotto interno lordo. «Siamo l’unico Paese che non cresce nel G20», ha aggiunto il premier e «avevamo smesso di crescere già prima della crisi perché le riforme strutturali non erano state affrontate». Il premier in ogni caso ha sottolineato che «l’Italia non è un insieme di problemi». “«e affronta con determinazione i guai storici che da prima della crisi la vedono bloccata, allora potrà cambiare se stessa e sarà in grado di cambiare l’Europa», ha osservato Renzi. Il premier ha affermato che le riforme «costituzionali, elettorali e del lavoro non sono slegate dalla lotta alle disuguaglianze economiche, ma sono la premessa. Su questo ci giochiamo la faccia prima delle europee».

Berlusconi, la richiesta del Pg

Il procuratore generale della Corte di cassazione Aldo Policastro ha chiesto la conferma dei due anni di interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Per il procuratore generale la pena di due anni di interdizione, pena accessoria relativa alla condanna per frode fiscale inflitta al Cavaliere nell’ambito del processo Mediaset, «corrisponde ai criteri costituzionali». Per questo il pg ha chiesto alla Terza sezione penale della suprema corte che «sia rigettato il ricorso» presentato dai legali di Berlusconi che avevano chiesto l’annullamento della pena accessoria o, in subordine, il ricalcolo a un anno.
Secondo il Pg tra i motivi che rendono inammissibile il ricorso e l’annullamento della pena «incide anche il fatto che l’estinzione del debito tributario non è ancora avvenuta, e non è stata chiesta neanche la remissione in termini».

Napolitano, decido io
Giorgio Napolitano non vuole essere tirato per la giacchetta. Nei giorni scorsi, si è avanzata da un lato l’ipotesi di una raccolta di fi rme per sollecitare la concessione della grazia a Berlusconi e dall’altro quella di ragionamenti sul eventuali dimissioni del capo dello Stato dopo l’approvazione della riforma della legge elettorale. «Vengono in questi giorni liberamente sollevate nel dibattito pubblico varie questioni sulle quali peraltro ogni decisione spetta costituzionalmente, com’è noto, al Presidente della Repubblica», rileva una nota del Quirinale che fa il punto sulle aspettative intorno all’azione di Giorgio Napolitano «il quale perciò non interviene né ad avvalorare né a smentire apprezzamenti, sollecitazioni o previsioni che impegnano semplicemente coloro che le esprimono, in qualsiasi forma, pubblicamente».

Eutanasia, Napolitano sollecita il parlamento
«Ritengo che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fi ne vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia. Richiamerò su tale esigenza, anche attraverso la diffusione di questa mia lettera, l’attenzione del Parlamento». Così Napolitano, in un messaggio inviato a Carlo Troilo, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, organizzatore della conferenza stampa sul tema dell’eutanasia e dei suicidi dei malati terminali. «Drammatici nella loro obiettiva eloquenza sono d’altronde i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati in Italia.

Crimea, Russia esclusa dal G8
Per la riunione del G8 prevista a giugno, «abbiamo deciso di sospendere la partecipazione della Russia, ovvero è previsto che siano tutti gli altri Paesi, i sette più grandi Paesi, che si riuniscano, senza la Russia», ha comunicato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. «L’Ue non riconosce e non riconoscerà l’annessione della Crimea e Sebastopoli alla Federazione russa», così i presidenti di Commissione e Consiglio Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy in una dichiarazione congiunta. Insomma, la comunità internazionale prova a mettere all’angolo il presidente russo Vladimir Putin che, intanto, ha chiesto al parlamento russo di approvare una legge costituzionale per l’ingresso nella Federazione russa di due «nuovi soggetti»: la Crimea e la città di Sebastopoli.

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