Notice: Undefined variable: isCorsoProtected in /var/www/html/wp-content/themes/spare-child/header.php on line 36 Ancora malumore tra i Comuni dopo le novità della legge di stabilità - Ufficio Tributi

Ancora malumore tra i Comuni dopo le novità della legge di stabilità

Dopo le novità della legge di stabilità, che dovranno essere a breve metabolizzate con le rate di acconto 2016, è caduta un’altra tegola sui già traballanti Uffici tributi che – tra incessanti novità normative, interpretazioni giurisprudenziali (che anziché risolvere il contenzioso ne generano altro), prassi amministrativa che si autocorregge a distanza di pochi mesi (si vedano gli interventi in tema di registrazione dei contratti di comodato verbale) e personale sempre più ridotto a causa dei vincoli assunzionali – sono chiamati ad inserire quattro anni di rimborsi Imu nella nuova piattaforma informatica predisposta dal Dipartimento delle finanze. L’emanazione del decreto ministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 14 aprile 2016, dopo che era stato condiviso in Conferenza Stato-città nel giugno del 2015, è sicuramente una buona notizia per i contribuenti, che finalmente vedranno pagarsi dallo Stato i rimborsi dell’Imu versata in eccesso a decorrere dal 2012, oltre che la maggiorazione Tares, applicata nel solo 2013. Un po’ più delusi, invece, i Comuni, visto che dovranno inserire manualmente ogni singolo provvedimento di rimborso. Peraltro, attuando il sistema di verifica sull’effettiva esistenza di un F24 pagato con lo specifico codice tributo, lo stesso provvedimento di rimborso può essere in linea teorica caricato da due a 12 volte, ovvero una volta per singolo codice tributo e per singola rata di acconto o saldo, sia nella sezione relativa ai rimborsi effettuati dai Comuni sia nella sezione relativa ai rimborsi a carico dello Stato. L’assenza di procedure di caricamento massivo renderà molto problematico l’adempimento da parte dei Comuni che hanno in giacenza migliaia di rimborsi. Quello che stupisce, però, è l’assenza di qualsivoglia confronto con i comuni. Procedure così impattanti avrebbero dovuto essere preventivamente discusse e condivise con i comuni. L’esperienza purtroppo ci ha insegnato troppe volte che una cosa è scrivere le norme altra cosa è farle applicare, tanto ai comuni quanto ai contribuenti. Un (umile) confronto preventivo forse darebbe più stabilità ad una materia, quella dei tributi comunali, che negli ultimi anni ha subito troppe modifiche, connotate spesso da irragionevolezza (basti pensare all’esenzione dei terreni agricoli montani).

Editoriale di Pasquale MirtoLuigi Lovecchio

Tratto dalla rivista Tributi Locali e Regionali

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Tributi locali e regionali

Il bimestrale dedicato alla fiscalità locale, diretto da Pasquale Mirto e Luigi Lovecchio. La rivista si caratterizza per la presenza di approfondimenti e articoli dottrinali a cura dei più autorevoli esperti del Ministero delle Finanze e di affermati fiscalisti.

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