Attività scolastiche e per anziani: la Cassazione dice no all’esenzione IMU

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19037 del 27 settembre 2016, ha rilevato che: “il fatto … del pagamento di un corrispettivo, per quanto modesto, per la fruizione dell’attività didattica, è rivelatore dell’esercizio dell’attività con modalità commerciali; così come, di contro, per l’ospitalità degli anziani nella casa di riposo”

12 October 2016
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19037 del 27 settembre 2016, ha rilevato che
“il fatto … del pagamento di un corrispettivo, per quanto modesto, per la fruizione dell’attività didattica, è rivelatore dell’esercizio dell’attività con modalità commerciali; così come, di contro, per l’ospitalità degli anziani nella casa di riposo, di per sé l’esistenza di una convenzione con lo stesso Comune … per l’integrazione delle rette di (parte) degli ospiti non è elemento sufficiente per escludere che la prestazione sia svolta con le modalità di un’attività commerciale”.
I giudici hanno, pertanto, cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale – che aveva ritenuto sussistenti i presupposti per l’esenzione da IMU – applicando alla fattispecie in esame (relativa ad un accertamento avvenuto nel 2005) il principio per cui l’esenzione può trovare applicazione a condizione che sia dimostrato (da parte del contribuente) che l’attività ricettiva (come la casa di riposo) ovvero didattica (come la scuola materna ed elementare) siano svolte con modalità non commerciali.

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