Caso pratico: riconoscimento dell’esenzione IMU nei confronti di due coniugi con residenze diverse

Fino a giugno 2025 moglie e marito risiedevano anagraficamente in un immobile di piena proprietà della moglie. Da luglio 2025 il marito ha trasferito la residenza in un immobile di sua piena proprietà. Quale delle due abitazioni può essere considerata abitazione principale esente da IMU?

1 October 2025
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Domanda

Riconoscimento dell’esenzione IMU nei confronti di due coniugi con residenze diverse nello stesso Comune. Nel caso specifico, fino a giugno 2025 moglie e marito risiedevano anagraficamente in un immobile di piena proprietà della moglie. Da luglio 2025 il marito ha trasferito la residenza in un immobile di sua piena proprietà. Quale delle due abitazioni può essere considerata abitazione principale esente da IMU?

Risposta

Come è noto, la sentenza della Corte costituzionale n. 209/2022 ha ritenuto che la normativa IMU che individua l’abitazione principale nei confronti del nucleo familiare sia illegittima costituzionalmente e, quindi, contraria, in primis, all’art. 3 Cost., (oltre agli articoli 31, 53 Cost), ma anche discriminatoria nei confronti della tutela della famiglia. In sostanza, la Suprema Corte ha dichiarato incostituzionale la norma dell’art. 13, comma 2, quarto periodo, del D.L. n. 201/2011 laddove, ai fini IMU, disponeva che «per abitazione principale si intende l’immobile… nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente», dovendosi ritenere abrogato l’inciso «e il suo nucleo familiare», ma anche del secondo periodo. Il vulnus della norma era da rinvenire nella circostanza per cui i soggetti uniti in matrimonio che risiedevano in abitazioni diverse perdevano il beneficio della esenzione IMU rispetto ad entrambe: da qui la palese iniquità della disposizione normativa che si era determinata, con comportamento discriminatorio nei confronti della famiglia. Inoltre, l’incostituzionalità della norma richiamata è da considerarsi estesa al comma 741, lettera b), della legge n. 160/2019.
Pertanto, a seguito di tale intervento della Corte costituzionale, è irrilevante se il soggetto passivo è o meno coniugato, separato, divorziato, convivente, cosicché i requisiti per beneficare dell’esenzione dell’abitazione principale devono essere verificati in capo al proprietario, come per ogni altra fattispecie IMU.

Dunque, nel caso di specie, il marito sarà soggetto passivo per l’immobile in cui ha fissato la propria residenza. Certo è che, per poter godere dell’esenzione in parola, il marito dovrà avervi stabilito anche la dimora abituale, in ordine alla quale il Comune dovrà eseguire le opportune verifiche. Se la moglie è proprietaria dell’altra unità immobiliare potrà beneficiare della medesima esenzione.

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