Comuni e Province senza più concorsi

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1 January 2013
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Calano il numero dei dipendenti, la incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente, le risorse destinate alla contrattazione integrativa, le progressioni orizzontali e gli oneri per i contratti di somministrazione, mentre salgono l’anzianità anagrafica e quella di servizio. Sono queste le principali indicazioni che emergono dal censimento del personale degli enti locali al 31 dicembre 2011, realizzato dal ministero dell’Interno, in collaborazione con l’Economia.
La spesa del personale diminuisce lievemente rispetto al totale di quella corrente: si passa infatti dal 31,84% del 2010 al 31,73 per cento. È questo un dato assai rilevante e che dimostra come questa voce si possa ritenere ormai messa sotto controllo, anche se permangono difficoltà in molte amministrazioni: ben nel 19,4% delle amministrazioni si supera la soglia del 40% in tale rapporto.
Nella contrattazione decentrata i vincoli dettati dal Dl 78/2010 stanno determinando la contrazione complessiva delle risorse, in particolare nel finanziamento della produttività: per quella collettiva si è realizzato il sostanziale dimezzamento. Sono rimaste stabili le risorse destinate ad altre finalità, in particolare alle posizioni organizzative, alla turnazione e alla reperibilità. Le progressioni orizzontali del 2011, che non possono produrre ancora per tutto il 2013 effetti economici, sono state appena 16.275, mentre nel 2010 erano state 83.641.
Il numero dei dipendenti in servizio a tempo indeterminato è in ulteriore calo: al 31 dicembre 2011 erano 449.705, mentre un anno prima erano 456.174; invece la consistenza delle dotazioni organiche è sostanzialmente inalterata. Il numero degli addetti alla polizia locale è lievemente aumentato, in particolare nei Comuni. La maggioranza dei dipendenti continua ad essere costituita dal personale della categoria C, seguita da quella B; è in possesso del diploma di scuola media superiore ed è di sesso femminile (tranne che per i dirigenti).
Nel 2011 sono diminuite le posizioni organizzative: da 97.492 del 2010 si è passati a 95.577 del 2011. I vincoli normativi hanno determinato il forte calo del numero delle assunzioni tramite concorsi pubblici: appena 3.505 rispetto a 9.971 del 2010 (-64,8%): fortemente diminuito anche il ricorso alla mobilità volontaria.
Sul versante della flessibilità, si devono registrare nel 2011, anno in cui non operava ancora il tetto del 50% della spesa 2009, l’invarianza delle assunzioni a tempo determinato e il calo dei contratti di somministrazione, dato che si accompagna a una diminuzione ancora maggiore dei compensi riconosciuti alle società somministratrici, quello dei dipendenti degli uffici di staff e quello dei Co.co.co. Vi è invece un aumento, poco oltre 2mila unità, dei part time.

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