Su tale aspetto, infatti, il richiamato decreto n. 193/2016, all’art. 2, come riformato dall’art. 35 del D.L. n. 50/2017, ha previsto che “a decorrere dal 1° luglio 2017, le amministrazioni locali di cui all’articolo 1, comma 3, possono deliberare di affidare al soggetto preposto alla riscossione nazionale le attività di riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate tributarie o patrimoniali proprie e, fermo restando quanto previsto dall’articolo 17, commi 3-bis e 3-ter, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, delle società da esse partecipate”. Quindi i Comuni che intendono continuare ad affidare all’esterno la riscossione, devono procedere ad un nuovo affidamento, considerato che, dal 1° luglio 2017,come ricordato, è disposto lo scioglimento delle società del Gruppo Equitalia.
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Novità editoriale:
I tributi locali nel 2017
di Cristina Carpenedo
Nel 2017 la fiscalità vive un altro capitolo della riscossione pubblica, che abbandona il modello Equitalia per dare spazio alla nuova Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Il volume analizza il nuovo attore della riscossione, le modalità di affidamento e il ventaglio di alternative che fanno capo all’ingiunzione fiscale, che rimane strumento di forte interesse per i comuni, maggiormente rispondente ai principi della contabilità armonizzata.
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