«Bisogna chiudere con la vicenda Imu, in modo definitivo». Alla fine della giornata è questo l’input del premier. Il suo è anche un delicato esercizio di equilibrismo. Accontentare il Pdl, permettere a Berlusconi e al suo partito di dichiarare raggiunto un obiettivo prioritario della campagna elettorale, ma senza scontentare il Pd, il proprio partito, dunque lasciando aperto lo spazio, finanziario innanzitutto, per superare l’imposta sugli immobili così com’è concepita oggi, ma allo stesso tempo predisporre misure per rifinanziare la Cig e contribuire alla soluzione del nodo esodati.
Del resto è in gioco un obiettivo dichiarato del governo, il superamento della riforma dell’Imu sulla prima casa, e sembra che al fotofinish, oggi pomeriggio, in Cdm, Letta non intenda lasciare aperto quasi nulla: si dovrebbe andare verso un annuncio di superamento della tassa, accompagnato da coperture per tutto il 2013, in sostanza azzerando l’Imu, per poi passare nel 2014 ad un altro tipo di imposizione, ricompresa nella nuova service tax.
Mentre le ipotesi tecniche si incrociano, i ministri del Pdl si dichiarano fiduciosi, Brunetta partecipa alle riunioni di Palazzo Chigi in modo costruttivo, in attesa di scoprire i dettagli delle norme che verranno annunciate oggi, l’unico vero dato politico è quello di un clima molto positivo dentro il governo: da alcune ore non si discute più di decadenza del Cavaliere, una buona fetta della compagine governativa del partito di Berlusconi è impegnata nella definizione delle misure di oggi in modo più che collaborativo.
Dall’altra parte è il ministro Dario Franceschini, che partecipa con Letta alle riunioni sull’Imu, a tenere i contatti sia con il partito di Mario Monti, Scelta civica, sia con gli altri ministri del suo partito, sia con il segretario del Pd, Epifani. Anche su questo versante ci sarà da raggiungere un punto di equilibrio: superare l’Imu ma senza togliere risorse al governo per far fronte al problema degli esodati e all’esigenza di rifinanziamento della Cassa integrazione.
In un primo tempo l’ipotesi che sembra prendere corpo è quella di una semplice conferma dell’abolizione della prima rata Imu, una soluzione che lascerebbe aperto il nodo delle coperture per la seconda, prevista a dicembre. In serata però da Palazzo Chigi negano che sia così: Letta, Alfano, Brunetta, il ministro dell’Economia Saccomanni, Franceschini, hanno lavorato tutto il giorno per superare l’attuale normativa e trovare le coperture per l’intero 2013. Senza dunque far slittare la ricerca delle risorse necessarie per abolire anche la seconda rata dell’Imu, magari ad ottobre o con la prossima legge di stabilità.
In ogni caso, al di là del merito, il Consiglio dei ministri di oggi sarà per Letta una sorta di spartiacque: se il decreto lascerà tutti soddisfatti, verrà approvato senza voti contrari, sarà comunque un motivo di rafforzamento della maggioranza, che potrà aiutare a superare, o a gestire meglio, le conseguenze della condanna contro Berlusconi e il procedimento parlamentare di decadenza dalla carica di senatore.
«Siamo ottimisti e vicini a una soluzione che lasci tutti soddisfatti», dicevano ieri sera nello staff del presidente del Consiglio, annunciando che si tratterà e si limerà sino all’ultimo minuto e che la parola definitiva dovrebbe arrivare oggi, ma solo in serata, al termine di un Cdm che si annuncia non breve e complesso.
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