Nonostante quello che lo stesso ministero definisce il «marcato deterioramento del ciclo economico», le entrate hanno retto, offrendo in tal modo un contributo determinante al contenimento del deficit: 2,6%, secondo le stime di settembre, quale conseguenza della contrazione del Pil pari al 2,4 per cento.
Un contributo non meno rilevante all’aumento del gettito (e dunque della pressione fiscale) l’ha offerto l’incremento del prelievo su ritenute, interessi e altri redditi da capitale, nonché dall’imposta di bollo su conti correnti, titoli e prodotti finanziari, che raddoppiano gli incassi attestandosi a quota 3 miliardi di euro. Nel dettaglio, il comparto delle imposte dirette mette a segno un incremento del 4,8% (9,4 miliardi), con il gettito Irpef in aumento dello 0,8% (1,2 miliardi). È in gran parte l’effetto dell’andamento delle tenute sui redditi dei dipendenti privati (+2,2%), dei dipendenti pubblici e da pensione (+0,6%) che compensa l’andamento quello dei lavoratori autonomi (-4,2%) e delle ritenute d’acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o di spese per le quali spetta la detrazione d’imposta.
Il gettito dell’autoliquidazione risulta in aumento del 2,3 per cento, mentre sul fronte dell’imposizione indiretta, l’Iva registra un decremento dell’1,8%, per buona parte da attribuire al calo della componente relativa agli scambi interni (-1,2%), evidente conseguenza della contrazione dei consumi e degli affitti per effetto della recessione. Si registra altresì il calo del gettito delle imposte il cui andamento – segnala il Bollettino del Dipartimento – non è legato alla congiuntura economica (-2,8%). Tra queste, le entrate relative ai giochi che nel complesso si riducono del 6,3% (pari a 798 milioni). Si segnala l’andamento positivo delle lotterie istantanee (+0,5%) e delle entrate che derivano dagli apparecchi e congegni di gioco (+2%), mentre risultano in calo le entrate relative ai proventi del lotto (-8,9 per cento).
Tra le altre imposte indirette in crescita il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (+22,4%, pari a +3,959 miliardi) sostenuto dagli aumenti delle aliquote di accisa disposti dalle recenti manovre varate anche per fronteggiare gli effetti del terremoto in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. In flessione il gettito dell’imposta di consumo sul gas metano (-19,5%, pari a -832 milioni). Infine, le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a 6,433 milioni (+9,3%, pari a 545 milioni). Si coglie in queste cifre l’effetto in termini di incassi della lotta all’evasione. Incassi incoraggianti anche se la montagna la scalare resta ancora molto ripida, se si considera che le stime più recenti collocano il totale dell’evasione nel nostro paese tra i 120 e i 150 miliardi.
Tra gli altri elementi che si traggono dal Bollettino del Dipartimento delle Finanze, risulta che il gettito del contributo di solidarietà (il 3% sulla parte di reddito complessivo eccedente i 300mila euro l’anno) è stato alquanto esiguo, com’era lecito attendersi: 259 milioni.
Per quanto riguarda infine il solo dato di novembre 2012, le entrate totali si sono attestate a 55,3 miliardi con un incremento del 2,6 per cento.
D.Pes.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento