Accertamento IMU e firma del concessionario

Con la sentenza n. 15973 del 15 giugno 2025, la Corte di Cassazione mette un punto fermo sul tema della validità degli avvisi di accertamento IMU emessi da concessionari del servizio.

23 July 2025
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Con la sentenza n. 15973 del 15 giugno 2025, la Corte di Cassazione mette un punto fermo sul tema della validità degli avvisi di accertamento IMU emessi da concessionari del servizio. Il caso riguardava un avviso impugnato per presunti vizi di sottoscrizione: la Commissione Tributaria Regionale ne aveva annullato l’efficacia, sostenendo che mancasse la firma autografa del funzionario e che non vi fosse un provvedimento di esonero da tale obbligo.

La Cassazione, però, ribalta la prospettiva. Richiamando l’art. 1, comma 87, della legge n. 549/1995, afferma che per gli atti emessi da un concessionario non è necessario né l’autografo del dirigente comunale, né un suo atto di esonero dalla firma. Basta l’indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile, purché formalizzata in un atto del concessionario stesso.
Il punto chiave, sottolinea la Corte, è che il potere impositivo deriva dalla convenzione tra Comune e concessionario, e l’atto è comunque riferibile all’ente pubblico. Nessun automatismo, ma nemmeno formalismi eccessivi: la legittimità si gioca sulla tracciabilità e sull’effettiva responsabilità, non sulla penna che firma.

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